Marco Camenisch

Marco Camenisch nasce in Svizzera, a Campocologno, nel 1952. Passa la gioventù nel cantone dei Grigioni e inizia a frequentare le scuole, ma ben presto decide di interrompere gli studi. In una fase successiva frequenta una scuola agricola a Plantahof, ma decide di abbandonarla poiché in disaccordo con l’industrializzazione dell’agricoltura. Per un breve periodo svolge anche la professione dell’alpigiano e inizia ad interessarsi attivamente alle cause ecologiste.
Sin dalla seconda metà degli “anni ’70” è un importante esponente dell’anarchismo verde, impegnato in particolar modo nelle campagne antinucleari.

Marco Camenisch viene arrestato nel 1980 con l’accusa di aver sabotato alcune centrali atomiche svizzere ed è condannato ad una pena di 10 anni. Durante il processo legge una dichiarazione in cui rivendica l’azione, inserendola nella protesta contro la distruzione dell’ambiente naturale dei Grigioni e contro il colonialismo di questa regione da parte dell’azienda elettrica Northeast Switzerland Power.

Nel 1981 riesce ad evadere dal carcere di Regensdorf (Zurigo – Svizzera) in compagnia di altre cinque persone. Durante la fuga viene ucciso un secondino ed un altro seriamente ferito (successivamente Marco Camenisch è stato processato anche per questo fatto anche se non ha avuto alcuna responsabilità in quei fatti). Per un certo periodo (circa dieci anni), sotto il nome di Martino, ha vissuto clandestinamente in Italia. Nel 1989 la polizia federale svizzera, con la complicità dei mass media, lo accusa anche dell’uccisione di una guardia di frontiera a Brusio (nel processo seguente l’accusa a sua carico cadrà…).

Il 5 novembre del 1991 viene arrestato nei pressi del Comune di Montignoso (prov. Massa-Carrara) e incolpato del sabotaggio di numerosi tralicci, avvenuti sia durante la latitanza che dopo (per l’accusa sarebbe la mente di tutti i sabotaggi).
Viene condannato a 12 anni di prigione. Il 18 aprile 2002, dopo essere stato trasferito in diversi carceri italiani (da Massa a Pisa, Milano a San Vittore, Livorno, Novara, Biella, Roma Rebibbia, Como… ovunque subendo ogni tipo di soprusi ed angherie), è stato estradato in Svizzera, dove oltre a dover finire di scontare la pena gia’ inflittagli, ha dovuto anche affrontare due processi per omicidio.
Nel 2004 è stato condannato a 17 anni per l’uccisione del secondino di Regensdorf, mentre per l’uccisione della guardia di frontiera di Brusio l’accusa non è riuscita ad avvalorare la propria ipotesi.

Il 13 marzo 2007 la Corte di Assise di Zurigo ha discusso il ricorso presentato dai legali di Camenish per la riduzione della pena. Contemporaneamente è stata discussa la richiesta del procuratore Ulrich Weder volta ad ottenere l’internamento a tempo indeterminato per Marco Camenisch, essendo, a suo dire, pericoloso e capace di commettere delitti efferati. La richiesta del procuratore è stata respinta, e la pena per Marco Camenisch è stata ridotta da 17 a 8 anni’. Questo significa che Camenisch sara’ libero al più tardi nel 2018 (se gli verrà riconosciuta la buona condotta sara’ fuori nel 2012).
Dopo 8 anni di detenzione nel carcere di Regensdorf, nell’ottobre 2010 Marco Camenisch è stato improvvisamente trasferito prima nel carcere di massima sicurezza di Orbe[1] e poi in quello di Lenzburg[2].

Ursula K. Le Guin
Lucía Eldine González