Louise Michel

Louise Michel nasce il 29 maggio 1830 in un castello di Vroncourt, da una relazione tra una domestica, Marianne Michel, e un castellano, Etienne Demahis o più verosimilmente dal figlio di questi, Laurent.
Crebbe nella famiglia di quelli che lei chiamava i suoi nonni, dove sembra essere stata felice, mostrandosi fin da giovane altruista per sua natura con le persone che la circondavano (suonava il piano, amava la natura, i gatti in particolare…) e dove ricevette una buona istruzione ed una educazione liberale secondo le idee illuministe di Jean-Jacques Rousseau e di Voltaire. Il padre muore quando lei aveva 15 anni; cinque anni più tardi muore anche la moglie ufficiale del padre e, per questo motivo, Louise viene invitata ad allontanarsi dal castello.
Louise Michel non fu donna da perdersi facilmente d’animo e proseguì i suoi studi a Chaumont dove conseguì il titolo per poter esercitare la professione di istitutrice. Si rifiutò di prestare giuramento all’Impero (impero che lei disprezzava profondamente) e creò una scuola libera (ma ne creò diverse altre nel corso della sua vita) ispirata ai principi della pedagogia libertaria, dove insegnerà per tre anni, la qual cosa le causerà diversi provvedimenti disciplinari da parte delle autorità.
Si trasferisce in seguito a Parigi, dove insegna in un istituto presso il Castello-d’Eau diretto da una certa madame Voillier, con la quale intrattiene rapporti quasi filiali. Comincia allora per lei un periodo di intensa attività. E’ in questo periodo che incontra Jules Vallès, Eugène Varlin, Rigault, Eudes, e soprattutto Théophile Ferré, che lei amerà appassionatamente.
Collabora con giornali di opposizione e svolge una discreta attività letteraria. Invierà qualche poesia a Victor Hugo, uno dei personaggi più celebrati e più rispettati di quest’epoca, che lei, giovane e saggia istitutrice di provincia incontrerà appena arrivata a Parigi. Da lui si dice che avrebbe avuto una bambina, Victorine, affidata ad una nutrice alla sua nascita, ma di questo non vi è certezza.
Nel corso della sua vita sarà impegnata politicamente fino alla sua morte ed entra in contatto con diversi gruppi che si battono per i diritti delle donne, tra cui la Lega delle donne, un gruppo che rivendica la stessa educazione per uomini e donne e lo stesso salario.
Dal 1869 è segretaria della Società democratica di moralizzazione che si prefigge di aiutare gli operai e le donne vittime di prostituzione; è tesoriera di un Comitato di soccorso ai profughi russi. Un rapporto di polizia del 1878 afferma che lei aderisce all’Internazionale. A quest’epoca e fino al suo esilio Louise era una Blanquista, movimento repubblicano socialista fondato da Auguste Blanqui.
Insegna in una scuola fondata da lei nel 1865 in una Parigi affamata, creando una mensa per i suoi allievi. Incontra Georges Clemenceau sindaco di Montmartre. Si assiste in quel tempo a straordinarie manifestazioni: donne, bambini, guardie federali accerchianti i soldati che fraternizzano con questa folla gioiosa e pacifica.
Louise Michel fa allora parte dell’ala rivoluzionaria più radicale e pensa che bisogna perseguire l’offensiva su Versailles per sovvertire il governo di Adolphe Thiers che in quel momento poteva contare su poche truppe, ma ciò non durerà per molto e l’occasione è mancata. Ed è allora che il destino di Louise Michel barcolla e precipita e lei stessa, da sola e volontariamente si reca a Versailles per uccidere Thiers.
Beneficiaria della Comune di Parigi interviene l’episodio più volte menzionato, dove, vestita da guardia nazionale, partecipa ad uno scontro a fuoco in piazza dell’Hôtel-de-Ville. Propagandista, guardia del 61° battaglione, infermiera, anima anche il Club della Rivoluzione ed è sempre interessata ai problemi dell’educazione, è importante sottolineare che lei è molto avanti con i suoi tempi, precorrendo cose che oggi a noi sembrerebbero normali, ma che all’epoca erano delle novità, come le scuole professionali e gli orfanotrofi laici, sostenendo un insegnamento vivo.

Lucía Eldine González
Flora Tristan y Moscoso